domenica 29 ottobre 2017

Guida EuroVelo 7 Emilia: Modena

Dopo aver visto paesino dopo paesino tutto la pianura emiliana ora ci addentriamo nell'unica città della nostra piccola guida: Modena (Mòdna in dialetto modenese).

Il Duomo, la Ghirlandina, il Palazzo Comunale e Piazza Grande: Patrimonio UNESCO
L'imponente Palazzo Ducale (Accademia Militare)

STORIA. Epoca romana. Modena fu fondata nel 183 aC dal triumvirato di Marco Emilio Lepido, Tito Ebuzio Parro e Lucio Quinzio Crispino e la sua fortuna crebbe notevolmente con la costruzione della via Emilia. Diverse sono state le battaglie romane compiute qui, una su tutte lo scontro tra Marco Antonio e i consoli della Repubblica. Nonostante le guerre Modena conosce secoli di prosperità (Cicerone la definiva "fortissima e splendidissima") e nel 397 dC Geminiano diventa suo vescovo e, poco dopo la sua morte, suo santo patrono. Si narra che Modena non fu sconfitta dagli Unni di Attila perché San Geminiano la nascose sotto una fitta nebbia.
(Monumenti consigliati: Museo Lapidario Estense, Lapidario Romano dei Musei Civici, Novi Ark)
Epoca medievale. Le invasioni barbariche e una serie di inondazioni (come quella del 589) costrinsero gli abitanti di Modena ad andarsene e a "rifondare" la città a qualche chilometro di distanza (a Cittanova). Con il permesso ottenuto dall'Imperatore Guido di costruire nuove mura nel 892, Modena comincia la sua lunga storia di libero e florido Comune. La città diventa un vero nodo portuale che accoglie le navi provenienti da Bastiglia e Bomporto per poi indirizzarle fino a Venezia. Nel 1099 fu posata la prima pietra del Duomo di Modena (oggi patrimonio dell'UNESCO assieme a Piazza Grande).
(Monumenti consigliati: Duomo di Modena, la Ghirlandina, Chiesa di Santa Maria della Pomposa e canonica dove visse Ludovico Antonio Muratori, Chiesa di Sant'Agostino con forti modifiche Seicentesche, Palazzo Comunale, Chiesa di San Francesco).
Epoca "ducale". Il dominio della famiglia Estense è sicuramente il periodo più lungo (cinque secoli) e rilevante per la città. A metà del Cinquecento il duca Ercole fa costruire le ultime mura (l' "addizione erculea") ma la vera trasformazione avverrà nel 1598 quando il duca Cesare d'Este è costretto a cedere Ferrara al Papa e quindi a eleggere Modena a capitale del suo ducato. Con diverse interruzioni, il dominio resterà degli Estensi fino all'arrivo di Napoleone.
(Monumenti consigliati: Chiesa di San Vincenzo sede dei monumenti funebri degli Estensi, Chiesa del Voto, Chiesa di San Carlo, Chiesa di San Giovanni Battista, Sinagoga, Chiesa di San Barnaba, cappella di Sant'Eufemia, Chiesa di Santa Maria degli Angeli, Chiesa di Santa Maria delle Assi, Chiesa di San Giorgio).
Epoca risorgimentale e post-. Napoleone viene acconto a Modena nel 1796 come un liberatore e vengono abbattute dalla popolazione le statue degli Estensi. In realtà non fu un periodo luminoso per Modena, costretta ad ospitare più volte le truppe francesi e ritrovatasi suddita di un Imperatore impegnato in guerre lontane. Nel 1815 il ducato torna alla famiglia d'Este con Francesco IV ma continuano i moti di libertà (i moti modenesi del 1831 guidati da Ciro Menotti). Dopo la Seconda Guerra d'Indipendenza gli Asburgo-Este fuggono da Modena e il ducato giura fedeltà a Vittorio Emanuele II per poi far parte del Regno d'Italia. Nel Novecento, a causa di tensioni sociali e malcontento, si afferma il Socialismo ma anche lo squadrismo fascista. La lotta tra "rossi" e "neri" in Emilia arriva a una vera e propria guerra civile (durante la Seconda Guerra Mondiale) tra tedeschi in ritirata, fascisti e partigiani. Dopo la Liberazione, la guerra civile continua con un migliaio di persone uccise nonostante il periodo di "pace". Nel dopoguerra il boom economico porta Modena e il modenese a una industrializzazione forte con la creazione di prodotti unici al mondo (Ferrari e Maserati, le ceramiche a Sassuolo, il biomedicale a Mirandola e il tessile a Carpi) che faranno della provincia modenese tra le zone più ricche d'Europa.
(Monumenti consigliati: il Cimitero di San Cataldo, la modernissima Chiesa di Cristo Redentore, il neoromanico Tempio dei Caduti, il mercato coperto Albinelli, il modernissimo ed ecosostenibile Museo Casa Enzo Ferrari).

Mercato Coperto Albinelli

Museo Casa Enzo Ferrari

DOVE DORMIRE. (Per questione di spazio sono elencati di seguito solo i pernottamenti possibili a pochi metri dell'EuroVelo 7) B&B Buon Umore (via Piave 3, tel 3339299839) - B&B Il Romitorio (via Rua Pioppa 2 ang. via Emilia Centro 2, tel 3358395454) - Residence Hotel Masone (Via Masone 12, tel 3453236400) - Hotel Canal Grande (Corso Canal Grande 6, tel 059217160) - B&B La Pomposa dei Gallucci (via dei Gallucci 35, tel 347 052 9880) - Hotel San Geminiano (via Moreali 41, tel 059210303) - Albergo San Marino (via Vignolese 26, tel 059306158) - B&B Amici (Strada delle Morane 281, tel 329 026 3046) - B&B La Cucina delle Fate di Ghelfi Lidia (via Toscana 35, tel 059 441208)

DOVE MANGIARE. RISTORANTI: Osteria da Ermes ecco come si mangia a casa di una rezdora (via Ganaceto 89, tel 059238065) - Vecchia Pirri (viale Prampolini 8, tel 059235324) - La Secchia Rapita (Corso Canalgrande 4, tel 059 4270743) - aggiungiamo anche l'Osteria Francescana di Massimo Bottura, eletto miglior ristorante al mondo (Via Stella 22 – Tel. 059 223912).
CIBO DI STRADAMercato Albinelli, il pasto più autentico e originale (via Albinelli 13, tel 059211218) -  Bar Schiavoni, i migliori panini artigianali della città (via Albinelli 13, 059243073) - L'insolito Bar gnocco fritto molto apprezzato (viale dell'Autodromo 35, tel 059332835) - Bar Tiffany miglior gnocco fritto 2011 (via Canalino 58, tel 059241078) - Crescenteria La Chersenta (in via Emilia Est 91, tel 059 4279332 oppure in via dei Gallucci 25, tel 0599785424)

PRODOTTI TIPICI. E' curioso notare come tutti i prodotti tipici di Modena città (cotechino, zampone, Lambrusco DOC, parmigiano reggiano, tortellini, aceto balsamico, nocino e molti altri) non siano stati inventati in città ma in provincia. Tuttavia, grazie a questa condivisione di prodotti, qui in città si può trovare ogni prelibatezza della provincia. 

EVENTI. Festa del Patrono San Geminiano (31 gennaio) - Buk (festival della piccola editoria, febbraio) - Stuzzicagente (degustazioni, maggio e ottobre) - Nessun Dorma (notte bianca a Modena, maggio) - Mutina Boica (rivisitazione storica della Modena preromanica, inizio settembre) - Festival della Filosofia (il festival più importante e internazionale della città, settembre) - Modena, 29 settembre (festival beat, settembre) - La Bonissima (festival dei prodotti tipici modenesi (ottobre) - VIE festival (festival dedicato al teatro e alla danza contemporanea, ottobre) - Festa dello Zampone e del Cotechino IGP (dicembre) - 

DA NON PERDERE. Una passeggiata in Piazza Grande che con il Duomo e la Ghirlandina è patrimonio UNESCO dal 1997 (notare anche la Bonissima, una statua simbolo della città) - Un pranzo o un po' di spesa allo storico Mercato Albinelli, il cuore più autentico della città - Visita al Museo Enzo Ferrari per capire meglio il carattere della città tramite un suo personaggio chiave - Visitare, anche solo esternamente, il Palazzo Ducale sede dell'Accademia Militare

venerdì 20 ottobre 2017

Guida EuroVelo 7 Emilia - Albareto (Modena)

Ormai la ciclopista EuroVelo 7 ci sta portando in città e lo fa tramite una frazione chiamata Albareto. Il "piccolo" borgo è sempre stato considerato una "sentinella" a nord di Modena e mantiene tutt'oggi le caratteristiche della frazione ai margini della città: forte identità, coesione sociale e ancora qualche accenno di vocazione agricola e artigianale. 

Pieve di Albareto


STORIA. La storia di Albareto ruota soprattutto intorno alla sua chiesa. La pieve di Albareto è stata fondata tra l’VIII e il IX secolo ai tempi della costruzione dell'abazia di Nonantola. La pieve di Albareto era un baluardo di cristianità in un tempo in cui le campagne erano ancora pagane e le chiese e cappellette confinanti facevano riferimento a quella "madre" albaretese. 
La chiesa è dedicata a San Nazario e San Celso ai quali fu successivamente aggiunta Santa Eurosia, principessa boema, una martire sedicenne che morì in Spagna per mano dei saraceni. I primi due invece morirono molto tempo prima a Milano sotto la persecuzione di Diocleziano.
Nel passato l'economia di Albareto era piuttosto fiorente grazie alla presenza di diverse aziende poi spostatesi a Modena città. Ad esempio lo storico Molino Della Casa aprì nel 1925 e fu parte integrante dell'economia di Albareto durante tutto il Novecento ed era una colonna portante del settore dei cereali e della panificazione. La crisi del settore ha portato alla chiusura della storia azienda di Albareto nel 2014 me è ancora visibile il grande silos e il vecchio edificio.
Nel giugno del 1766 vicino ad Albareto cadde un piccolo meteorite che prese il nome della località stessa. In quest'occasione il filosofo naturalista Domenico Troili scrisse un trattato intitolato "Della caduta di un sasso dall'aria, ragionamento dedicato alle altezze serenissime Benedetta ed Amalia, principesse dei Modena" che oggi è considerato una delle prime e più dettagliate descrizionei scientifiche della caduta di un meteorite. Su questo "sasso" (esposto al Museo Mineralogico e Geologico Estense "Gemma") si trovano tracce di un materiale confuso per tanto tempo con la pirite ma poi individuato più precisamente con una formula chimica diversa dal mineralista Gustav Rose che lo chiamò troilite in omaggio al saggista. (da parrocchiadialbareto.modena.it e Wikipedia)

Trattato di Domenico Troili sulla caduta del meteorite, 1766
cartolina storica della pieve di Albareto (cartolina Varini da parrocchiadialbareto.modena.it)


DOVE DORMIRE. B&B Villa Lisales (strada Dotta 26, tel 059318490) - B&B Le Noci di Feo (strada Albareto 422, tel 059252532)

DOVE MANGIARE. Il Pizzavendolo 2 (strada Albareto 568, tel 0597877162) - Osteria Antico Borgo (strada Albareto 325, tel 059254254) - Spazio Oasi - ristorante vegano e vegetariano (strada​ Albareto 353/355, tel 3389323645) - MaTò - Bere e Mangiare con Brio (Via Del Grano 36, tel 059842020)

EVENTI. Mulino dei Suoni (rassegna di musica antica e popolare nelle campagne di Albareto, seconda metà di giugno) - Parco Torrazzi in Festa (prima metà di settembre) - Festa dell'Unità di Albareto (luglio) - Festa dei Girasoli (festa all'interno della Polisportiva Forese) - Sagra di Albareto (prima metà di settembre)


DA NON PERDERE. Un grigliata la Parco attrezzato "Il Noceto", da prenotare - Una visita alla storica Pieve di Albareto - Per chi ha voglia di una serata molto alternativa, il centro sociale libertario la Scintilla è a due passi - Un po' di rilassamento all'enorme Parco Torrazzi, uno dei più grandi e meno conosciuti della città

mercoledì 18 ottobre 2017

EuroVelo 7 Emilia: Bastiglia

La nostra rotta verso sud ci conduce verso il paese di Bastiglia (Bastîa in dialetto modenese). Proprio come Bomporto il suo destino è legato più all'acqua che non alla terra dal momento che questo comune è "incastrato" assieme a Bomporto nel punto di massima vicinanza tra Secchia e Panaro e viene attraversato per giunta dal canale Naviglio

La Bastiglia "fluviale"di una volta (foto dal Fondo Martinelli, da comune.bastiglia.mo.it)


STORIA. Il suo nome deriva da una bastia fatta costruire da Bernabò Visconti nel 1354. Ma sono gli Estensi a fare la fortuna di questo territorio: nel 1432 costruiscono proprio qui il più grande mulino di tuta la regione con ben sedici macine. Era proprio il Naviglio a farlo funzionare, alimentato da acque di sorgente e da un'enorme "conca fluviale". Si trattava di una vasca ottagonale detta "Sostegno" che fungeva da porto cittadino e da cui partivano gli scambi commerciali, il primo del genere in Italia. Nel 1932 la conca fu coperta e si trovava dove oggi c'è piazza della Repubblica nella piazza rimangono la parrocchiale della Beata Vergine Assunta e il Museo della civiltà contadina. La prima risale al 1604 e fu poi ricostruita e abbellita. Il Museo, fondato nel 1972 raccoglia 700 pezzi legati alla cultura popolare; vi si conserva anche la porta della cella della Cittadella di Modena nel quale fu rinchiuso Ciro Menotti. Nella campagna limitrofa,a sud, sorge il santuario della Beata Vergine di San Clemente; costruito da Tommaso Loraghi (1689). Nel 2014 questa zona e Bastiglia in particolar modo subì una grande alluvione a soli due anni dal terremoto del 2012. 

Museo della Civiltà Contadina (foto da culturaitalia.it)
Santuario della Madonna di San Clemente (foto da viaggispirituali.it)


DOVE DORMIRE. B&B IL Naviglio (via Borsara 31, tel 333 389 7109) - B&B Real Pidkova (via Canaletto 34, tel 333 560 4646) -

DOVE MANGIARE. Ristorante Messicano Torre Antigua (via Canaletto 16, tel 059 904244) - Ristorante La Bastia (via Canaletto 46/A, tel 059815243) - Pizzeria Lo Smeraldo (piazza Repubblica 2, tel 059815200) - Pizzeria il Veliero (via Attiraglio 33, tel 059904774)

EVENTI: Festa della civiltà contadina (primo fine settimana di giugno) - Lungo le antiche sponde (concerti in luoghi storici, prima metà di luglio) - Festa dell'Unità di Bomporto (prima metà di giugno) - Sagra di San Clemente (prima metà di settembre) - La maialata bastigliese (stand di preparazione e vendita carni, febbraio)

DA NON PERDERE. Museo della civiltà contadina (piazza Repubblica 59) - Chiesa di San Clemente (situato nell'antico borgo di San Clemente, qui si venera l'affresco della Madonna con il Bambino

mercoledì 11 ottobre 2017

Guida EuroVelo 7 Emilia - Sorbara (Bomporto)

La nostra Ciclovia del Sole ha fino adesso seguito l'argine del Secchia ma dopo Sozzigalli il percorso abbandona il vecchio fiume per non rivederlo più. Infatti, proprio nel paesino di Sozzigalli prendiamo un ponte che ci conduce a Sorbara (Surbèra in dialetto modenese) per poi instradarci su una lunga ciclabile completamente rettilinea fino a Modena. Per chi volesse seguire l'argine del Secchia fino a Modena è possibile grazie a una piccola variante non ufficiale che chiamiamo Variante Secchia. Altrimenti passiamo il ponte e ci ritroviamo quasi a Sorbara, frazione di Bomporto (Bumpòrt in dialetto modenese) sviluppata principalmente sul Canaletto (la statale 12) e celebre per il Lambrusco di Sorbara. Infatti le proprietà chimiche di questo terreno incastrato tra Secchia e Panaro (terreno alluvionato nei secoli e ricco di potassio) crea le condizioni per una crescita particolare dell'uva e quindi per un gusto e un colore inconfondibile del vino che a qualche chilometro di distanza sarebbero molto diversi.

raccolta dell'uva tipica per il Lambrusco di Sorbara con acini sferici e piccoli (foto da modeantoday)


STORIA. Il territorio di Sorbara e Bomporto aveva anticamente una conformazione paludosa e fu grazie ai monaci benedettini dell'Abbazia di Nonantola che venne bonificato tra il IX e X secolo. Il nome "buon porto" lascia intendere come questo fosse un porto fluviale importante con la sua sua Darsena per la navigazione fino al mare Adriatico e con le porte per la regolazione delle acque del Panaro, costruite su progetto di Leonardo da Vinci.
Nell'XI secolo queste terre passano sotto il dominio di Matilde di Canossa di cui la pieve a Sorbara ne era testimonianza. La "Battaglia di Sorbara" del 2 luglio 1084 vedeva Matilde sconfiggere le truppe di Enrico IV durante la "lotta per le investiture". La pieve a Sorbara venne distrutta in quell'occasione e probabilmente ricostruita dalla Contessa in segno di gratitudine verso i sorbaresi. Sorbara e Bomporto legano nei secoli successivi lhttp://cantinapaltrinieri.it/a loro storia a quella di Modena. Durante la seconda guerra mondiale Sorbara diventa una base delle forze armate tedesche grazie alla sua posizione sulla strada statale verso il Brennero.

Pieve di Sant'Agata, voluta da Matilde di Canossa (foto di fz_filippo)


DOVE DORMIRE? Hotel Rosso Frizzante (via Via Falcone e Borsellino, 66, tel 059902931) - B&B Le Ragazze (via dell'Olmo 13, tel 393 004 7604) - Albergo Residence Al Passatore (via Ravarino Carpi 113, tel 059907372)

DOVE MANGIARE? Agriturismo Acetaia Paltrinieri (via Verdeta 11, tel 059902117 ) - Enoteca Ristorante Sorbaràvin (via Nazionale 80, 059902889) - Pizzeria Ristorante Da Dante (via Nazionale 81/A, tel 059902075) - Pizzeria Il Galeone (asporto) (via Nazionale 96, tel 0598070955) - Ristorante Libanese RadioBeirut (via Nazionale 134 , tel 328 368 4509) - Pizzeria Orchidea (via Pitagora 18/20, tel 059902715) - Osteria Trattoria Amici Miei (via Ravarino Carpi 119, tel 0598070752)

PRODOTTI TIPICI. Lambrusco di Sorbara DOC

EVENTI. Rosso Rubino, il Festival del Lambrusco (maggio) - Festa del Lambrusco di Sorbara (secondo e terzo fine settimana di settembre) - Festa Matildica (ultimo sabato di giugno) - Sagra della Madonna del Carmelo (metà luglio) -

DA NON PERDERE. Visita a una cantina: Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina Paltrinieri, Cantina Divinja, Cantina della Volta, Cantina Carafoli, Civ Cantina di Sorbara - Visita al centro di Bomporto, punto di avvicinamento massimo tra Secchia e Panaro e con la presenza di una terzo corso d'acqua, il canale Naviglio. Suggestivo il grande murales del progetto Icone visitabile qui.




domenica 8 ottobre 2017

Guida EuroVelo 7 Emilia: Sozzigalli (Soliera)

Durante il nostro tragitto tra la Norvegia e Malta si passa anche per Sozzigalli. Un nome bizzarro e un passato poco citato sulle guide e in internet. Ogni anno i suoi 400 abitanti organizzano la Festa del libero territorio di Sozzigalli, una festa goliardica che cambia tema ogni anno. Si tiene anche lo sproloquio di Galileo, un abitante di Sozzigalli ormai diventato una sorta di maschera del paese. L'impressione è quella di una paesino di passaggio con una storia poco conosciuta che lotta per mantenere la sua identità e per creare nuove tradizioni mentre altrove tendono a perdersi.
Soliera (Sulêra in dialetto carpigiano), ben conosciuta invece, è una città estense celebre per il suo castello e per la Rocca Campori del XIII secolo.

Rocca Campori a Soliera (foto di Albertobr da rete.comuni-italiani.it)
Chiesa di San Bartolomeo a Sozzigalli


STORIA. Il nome Soliera deriva dalla parola latina "solarium" ovvero il solaio a cielo aperto che si usava per far essiccare il grano. Questa idea del sole ritorna anche nello stemma della città, un sole dal volto umano e incoronato. Ci sono tracce di insediamenti umani risalenti all'epoca degli Etruschi e dei Romani. Una testimonianza scritta la troviamo però solo nel 1029 quando Ludovico Antonio Muratori annota la cessione di questo borgo da parte della famiglia dei Boiardi a Ugo Estense. La posizione invidiabile di Soliera (vicina a Modena ma anche a Carpi) rese questo paese prezioso per gli Estensi che ne eressero il castello nel 1370 conteso poi a lungo anche dai Pio di Savoia. Nel 1635 Soliera diventa un marchesato e il castello viene concesso a Pietro Compori e alla sua famiglia fino all'arrivo di Napoleone nel 1796. Con la Restaurazione e il ritorno dei duchi d'Austria-Este, Soliera divenne una villa del Comune di Modena, e tale rimase sino all'Unità d'Italia quando divenne comune autonomo (da comune.soliera.mo.it)

Un concerto di Arti Vive Festival a Soliera (foto da modenatoday.it)

DOVE MANGIARE? Trattoria Secchia, via Serrasina 1085, tel 059 567130 - Laghi Arcobaleno (via Carpi Ravarino 1136 Limidi, tel 388 7769914) - Agriturismo Due Madonne (via Carpi Ravarino 1202 Limidi, tel 059 563945 - Agriturismo l'Oca Bigia (via Serrasina 515, tel 059 565534)

DOVE DORMIRE? Hotel Secchia, via Serrasina 1085 Soliera, tel 059 565748 - Agriturismo Due Madonne (via Carpi Ravarino 1202 Soliera, tel 059 563945) - B&B La corte delle civette (via bassana 180 Soliera, tel 349 363 5834) - Agriturismo l'Oca Bigia (via Serrasina 515 Soliera, tel 059 565534) - Le Vigne della Dichessa Resort (via Ca' Vecchia 84 Soliera, tel 059 8570360

PRODOTTI TIPICI: aceto balsamico - tortellini di Soliera all'aceto balsamico

EVENTI: Sagra di San Bartolomeo (Sozzigalli, fine agosto) - Festa del Libero Territorio di Sozzigalli (settembre) - Arti Vive Festival (festival di arti varie con ospiti, soprattutto musicali, di livello internazionale, a giugno) - Biennale nazionale di pittura (fine aprile inizio maggio, a Soliera) - Fiera di San Giovanni (terza settimana di giugno, a Soliera) - Il profumo del mosto cotto (terza domenica di ottobre, a Soliera)

DA NON PERDERE. L'enorme monumento vegetale in via Grande o Rosa 140, una quercia dalla circonferenza di 5 metri - La Rocca Campori  in centro a Soliera -

martedì 3 ottobre 2017

Mishima - Ara i res (2017)



I Mishima sono una indie band catalana che avevo già scoperto in passato con l'album L'Ànsia Que Cura uscito per la Warner nel 2014. Come avrai intuito cantano in catalano ed è per questo che mi hanno attratto da subito.
Dopo qualche singolo è uscito a maggio l'ottavo disco Ara i res, un vero capolavoro che si discosta dalla roba fatta in passato. Qui si sviscera la loro anima forse un po' romantica e sognante ma il risultato non è affatto zuccheroso. Anzi, mi sembra un disco più "sentito", profondo e forse anche più oscuro di quelli precedenti. Più autentico, sì diciamo pure autentico.
Proprio oggi ho letto la notizia che i Mishima hanno suonato questo fine settimana in alcune scuole catalane occupate per poter garantire il voto. Altre iniziative e concerti simili hanno avuto luogo nei posti dedicati ai seggi proprio per mantenerli occupati in vista del referendum sull'indipendenza catalana.