mercoledì 9 agosto 2017

La ragazza e il toro maniaco

C'era una volta una donna che raccoglieva fiori in spiaggia. Nonostante l'enorme quantità di fiori che evidentemente cresceva in mezzo alla sabbia, questa spirante fiorista marinara fu attratta da un gigantesco toro bianco che si accucciò ai suoi piedi. E del resto vedere un toro che ti viene incontro e si appallottola per terra come un gatto è la tipica cosa che ti fa perdere la concentrazione su quello che stai facendo.

Arkady Pugachevsky, "Europe and bull"


La donzella a questo punto fece la cosa più naturale che si possa fare, quella che avremo fatto tutti al suo posto: salì in groppa al toro. Il bovino canuto non si fece sfuggire l'occasione di rapire una femmina umana come quella che aveva in groppa e fece anche lui la cosa più naturale che un toro possa fare: tuffarsi in acqua e raggiungere Creta nuotando.
Sulla spiaggia di Creta arriva il colpo di scena: il cornuto si strappa la maschera e dice "Sì, ma io in realtà sono Zeus". Non si tolse solo la maschera, ma anche la toga e dimostrò le sue intenzioni non molto signorili ma la giovane gli resistette. Il dio aveva sessualmente fallito sia come toro che come uomo e queste sono cose che si vengono a sapere in fretta. Che figura, addio reputazione. Così si trasformò in aquila e riuscì finalmente a fornicare con la non-proprio-consenziente ragazza.
Una storia triste, anche un po' schifosa dai. Però la ragazza divenne la regina di Creta, suo marito riconobbe i tre figli avuti da Zeus (che grand'uomo, mica l'avrebbero fatto tutti) e i greci diedero al loro continente il nome di questa ragazza. Europa.
Insomma un lieto fine

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