La pianura che il cicloturista percorrerà si estende dal confine tra Lombardia Emilia fino alle pendici collinari, capoluogo di Modena compreso. Questa zona fertile è delimitata a est dal fiume Panaro e a ovest dal fiume Secchia ma possiamo distinguerla in tre fasce ben caratterizzate tra loro.
La bassa pianura, la prima che incontriamo, è detta "Bassa Modenese" e si estende dal confine con la Lombardia fino alla linea Carpi-Sorbara-Bomporto (esclusi). Siamo in una terra non particolarmente distinguibile dall'Oltrepò mantovano appena attraversato se non per la presenza di nuclei abitativi più densi e una maggiore presenza industriale. Qui i due fiumi hanno sempre modificato e condizionato il clima e i cambiamenti naturali rendendola una terra estremamente paludosa bonificata definitivamente solo all'inizio del Novecento. Da sempre l'economia si è basata sull'agricoltura e l'allevamento ed è sorprendente pensare come una delle zone più fertili d'Europa nasca proprio dalle paludi e dal fango. A livello industriale la bassa modenese è famosa in tutti il mondo per la produzione biomedicale. I nove comuni di questa fascia di pianura sono organizzati nell'Unione Comuni Modenesi Area Nord.
La media pianura è invece una striscia compresa tra la linea Carpi-Sorbara-Bomporto (inclusi) e la città di Modena (compresa). I nuclei abitativi si fanno ancora più popolosi e l'agricoltura (soprattutto basata sulle viti) cede il passo a poco a poco all'industria. Anche i centri storici si fanno artisticamente più rilevanti come la città di Carpi o di Nonantola. Qui i comuni sono organizzati in Unione delle Terre d'Argine (intorno alla città di Carpi) e Unione dei Comuni del Sorbara (nelle zone di Bomporto).
L'alta pianura parte da Modena e scende fino alla prima collina che possiamo distinguere con la linea Sassuolo-Maranello-Vignola. E' decisamente più industrializzata (ceramiche e settore automobilistico soprattutto) e le eccellenze agroalimentari si sprecano (dai duroni di Vignola all'aceto balsamico di Spilamberto). Ma questa terra non ha solo ceduto il posto a capannoni industriali, qui sono presenti probabilmente i castelli più belli della provincia e le colline ricche e curate lasciano pregustare il raggiungimento imminente dell'Appennino. Qui alcuni comuni si sono aggregati nell'Unione di Comuni Terre di Castelli e altri all'Unione dei Comuni del Distretto Ceramico.
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